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Le ultime lune – 1 aprile 2017
EventiLE ULTIME LUNE – Quando la felicità è nel passato
Una commedia di Furio Bordon
1 aprile 2017, ore 21,00
TEATRO MICHELANGELO
Via Pietro Giardini, 257 – MODENA
INGRESSI €. 18,00 (intero) – €. 16,00 (ridotto)
Per info, prenotazione e prevendita biglietti:
Tel. 059.343662 – www.teatromichelangelo.com
LE ULTIME LUNE
Quando la felicità è nel passato
Testo edito nel 1995 del drammaturgo triestino Furio Bordon, portato al successo da Marcello Mastroianni e che traghettò l’artista stesso al ritiro dalle scene. Ne seguirono altri interpreti del calibro di Gastone Moschin e Gianrico Tedeschi. Le ultime lune è una riflessione sui drammi e le dolcezze della vecchiaia, in una fase della vita tra le più delicate, dove all’uomo viene a mancare il bene più prezioso: ilfuturo. Un percorso coinvolgente fatto di fantasie, sogni, suggestioni, fantasmi: di un dolce conversare con la donna che lo ha reso felice e che ritrova nel passato: lei è morta molti anni prima. Il protagonista, un vecchio professore, aspetta nella stanza il figlio che lo accompagnerà in una casa di riposo. Fotografa con gli occhi la sua stanza, adornata dai fumetti di Pluto e Paperino, ascolta per l’ultima volta la sua musica preferita: Bach; parla per l’ultima volta con la moglie defunta perché non vuole portarla con sé all’ospizio: quando venne a mancare era troppo giovane e piena di vita per finire in un posto come quello, pieno di vecchi: e i vecchi, quando sono tutti insieme, possono anche fare paura. Egli guarda in faccia la vecchiaia, per sua natura solitaria, misera e maligna, non per vincerla ma per viverla ancora. La moglie resta là, in quella stanza, e per il vecchio professore inizia il periodo del ricordo, non più fatto di presenze. Nella casa di riposo si rifugia in soffitta con il suo album di fotografie e una piantina di basilico, unica cosa che vede crescere e non morire attorno a lui. Le sole presenze, in quelle lunghe giornate, sono i rumori degli scarichi e dell’acqua corrente, che lui interpreta come le voci dei morti: di tutti i suoi compagni e compagne della casa di riposo che giorno dopo giorno, in una confusione crescente di date e di nomi, lo hanno abbandonato, forse, per stare meglio di quello che lui sta. Egli si rassegna alla morte: la aspetta quasi sereno perché alla fine ritroverà la sua donna amata ma, chiedendosi se, anche allora non sarà troppo vecchio per lei.
Ai Em Sexspir!
TeatroAi Em Sexspir! – 2017
Con la Compagnia Anfitrione
Atti Unici di Antov Čechov – 7/8 aprile 2017
EventiATTI UNICI di ANTON ČECHOV
L’anniversario – L’orso – Una proposta di matrimonio – Una natura enigmatica
7 – 8 aprile 2017, ore 20,45
TEATRO CITTADELLA
P.zza della Cittadella, 11 – MODENA
INGRESSO €. 12,00 (posto unico)
Per info, prenotazione e prevendita biglietti:
Tel. 338.2434005
L’ANNIVERSARIO
Farsa in un atto, scritta nel 1891. L’ambientazione è una banca della provincia russa, dove un ipocondriaco Presidente, Andrej, si accinge a celebrare il quindicesimo anniversario della fondazione. Con lui, il suo segretario Kuzma, ossessivo, maniaco, e misogino. A poche ore dalla cerimonia, piombano nell’ufficio di Andrej, sua moglie Tatjana, donna borghese, altezzosa e per nulla attratta dal marito, e Nastašja, consorte di un importante esponente sociale in malattia, venuta per riscuotere una somma non liquidata del licenziamento del marito. Tutta la vicenda sprofonda in una conversazione caotica e delirante a più voci con la moglie sciocca e sventata, con un impiegato frustrato e con una donna petulante che destabilizzano la giornata cerimoniale con un finale godibilissimo e divertente.
L’ORSO
Vaudeville in un atto scritta nel 1888. Protagonista è Helèna Popòva, una vedova inconsolabile che ha giurato, dopo la morte del marito, di non uscire più di casa e di non frequentare più alcun uomo, nonostante le insistenti preghiere a ripensare alla sua decisione da parte della serva Faina, vedova anch’ella ma di tutt’altro carattere e ben disposta, malgrado l’età, a scappatelle, semmai si presentassero le occasioni. La situazione si capovolge quando un ex ufficiale di artiglieria, tale Smirnov, si presenta a casa di Helèna per riscuotere delle cambiali del di lei marito defunto inerenti al foraggio dei loro cavalli. Il rifiuto della Popòva a pagare, non perché contraria ma per essere a corto di contanti, e la volontà di Smirnov a esigere quanto dovuto originano un dialogo concitato, che degenera in un duello fra la vedova e l’ex ufficiale dal risvolto sentimentale.
UNA DOMANDA DI MATRIMONIO
Vaudeville in un atto scritta nel 1888. Le azioni si svolgono nella casa di una famiglia della Provincia russa, i Ciùbokov, ricchi proprietari terrieri, dove vivono il padre Stièpan, la madre Ólga e la figlia Natàlia. Irrompe nella casa il vicino e giovane Ivàn Lòmov, ipocondriaco e nevrotico che con la scusa di chiedere la mano di Natàlia, scoperchia vecchie beghe familiari di rapporti ereditieri financo a sfociare nella competizione canina dei loro rispettivi animali da caccia. Esilarante nel dialogo, serrato nel ritmo, il testo offre uno spaccato divertente e appassionante.
UNA NATURA ENIGMATICA.
Tratto dall’omonimo racconto del 1883 e tradotto in prosa, gli eventi si svolgono in due momenti temporali differenti: dapprima, in uno scompartimento ferroviario viaggia una giovane donna, Anna Iguy, il cui marito è molto più vecchio di lui, che si ritrova a conversare con un funzionario governativo di nome Sobolev. Questi è un amante della letteratura e, riconoscendo la donna, coglie l’occasione per corteggiare e adulare la donna facendo leva su storie e caratteri amorosi cercando di fare breccia nel suo cuore. La donna ascolta, ma non pare toccata dalle vicende letterarie, perché ignorante delle medesime. Successivamente, i due tornano a incontrarsi in un imprecisato luogo, lungo una strada: si riconoscono. La donna, nel frattempo è diventata vedova ma subito risposatasi, questa volta con un uomo più giovane di lei, e Sobolev, oramai in pensione. Ricordano quel viaggio in treno e la donna ora ha paura di morire prima di suo marito e non vuole farlo vedovo: chiede, pertanto, a Golubev un aiuto. Finale con cambi di carattere a sorpresa.
La casa di Bernarda Alba – 2017
TeatroLA CASA DI BERNARDA ALBA – 2017
Dramma di Federico Garcia Lorca
Dramma in due atti scritta da Federico García Lorca alcuni mesi prima della sua morte, avvenuta tramite assassinio a Viznar vicino a Granada nell’agosto del 1936 e rappresentata per la prima volta a Buenos Aires nel 1945. Assieme alle altre tragedie Yerma e Nozze di sangue, La casa di Bernarda Alba fa parte di una trilogia incentrata sul ruolo della donna e sulla sua sottomissione nella Spagna rurale degli anni trenta. È un’opera concisa e scritta di getto dall’autore. La vicenda si sviluppa intorno al personaggio di Pepe il Romano, il più bel giovane del paese, che però, non appare mai in scena. La storia, ambientata in Andalusia, narra della tirannica Bernarda Alba che, in seguito alla morte del secondo marito, impone un lutto rigoroso alla madre Maria Josefa e alle sue figlie nubili: Angustias, Magdalena, Amelia, Martirio e Adela, impedendo loro di uscire di casa e di intrattenere rapporti con tutti gli uomini del paese. Nella casa vi sono anche una saggia domestica, Poncia, e una serva fidata di Bernarda. L’opera si apre con il funerale del secondo marito di Bernarda. Tutte le donne del paese sono venute a portarle le condoglianze. Emerge che sia il dolore delle conoscenti sia il lutto di Bernarda sono solo sentimenti di facciata: a Bernarda, infatti, preme di più fare colpo sulle donne, sfoggiando tutte le ricchezze che possiede, mentre le comari sono lì tanto per cercare nuovi argomenti per i loro pettegolezzi quotidiani. La figlia più anziana, Angustias, di salute cagionevole, figlia più ricca perché l’unica ad aver ereditato terreni e ricchezze dal primo marito di Bernarda è data in isposa al giovane Pepe che pare più interessato ai denari della donna che non dal suo aspetto fisico. Così, come vuole la consuetudine di quelle terre, alle altre quattro figlie spetta un grigio avvenire speso tra le anguste mura di casa. L’unica a cullare ancora i propri sogni è la più giovane e ribelle Adela, innamorata di Pepe che vede e frequenta segretamente, scatenando, le gelosie delle altre sorelle e le ire della madre. Bernarda, nonostante sia messa in guardia da Poncia, s’illude di riuscire a tenere a freno le proprie figlie salvando così l’onore della casa. Epilogo altamente drammatico e coinvolgente.
Aspettando il Festival Cabaret Emergente – 13 maggio 2017
EventiASPETTANDO IL FESTIVAL CABARET EMERGENTE
Spettacolo comico con ospite Andrea Ferrari
13 maggio 2017, ore 19,00
Largo San Giorgio – Modena
Presenta Riccardo Benini
Evento organizzato da Modenamoremio, Riccardo Benini Spettacoli, con il Patrocinio del Comune di Modena
Ingresso libero