Un Dio in mutande– 2009 di Claudio Calafiore
Liberamente tratto da ANFITRIONE di Plauto
E’ un’opera liberamente adattata dell’Anfitrione di Tito Maccio Plauto, scritta nel III sec. a.C. e prende il nome del protagonista, Anfitrione, generale tebano, che significa “gentile ed ospitale padrone di casa”. E’ l’unica commedia di Plauto a soggetto mitologico; tra i protagonisti, infatti, vi è il capo degli dèi, Giove, e risente molto dell’influenza del modello greco. Importante è il continuo gioco tra verità e finzione, e soprattutto c’è la “doppia” presenza dei personaggi: Anfitrione e Sosia, il suo servo. E’ la commedia della beffa che nasce quando Giove, innamoratosi della moglie di Anfitrione, la bella Alcmena, sostituendosi al marito, ne prende il suo aspetto, proprio la notte prima che il generale ritorni dalla guerra contro i Teleboi e, congiungendosi a lei la renderà gravida. Da questa unione nascerà un figlio: il mitico Ercole. L’intreccio è ricco di colpi di scena, in una mirabolante sequenza di lazzi che porteranno Anfitrione ad accettare di buon grado l’adulterio. Il movimento e la recitazione sono divertenti, frenetici, ammiccanti, giocosi; capaci di trascinare lo spettatore, in un vortice di emozioni tale da lasciarlo, al termine, stordito e soddisfatto. La messinscena nasce, sia per la linea registica sia per la visione estetica, da una nostalgia adolescenziale dell’autore-regista, Claudio Calafiore, quando la televisione era ancora in bianco e nero. Come nel leggere un libro, s’immaginavano i volti dei personaggi e i luoghi in cui si muovevano così, grazie alla fantasia, riempivamo di colori ciò che colore non aveva. Si pensi alle parodie del Quartetto Cetra, alle commedie di Garinei e Giovannini: “Un trapezio per Lisistrata” o “Giove in Doppiopetto”, anch’essa liberamente tratta dall’Anfitrione di Plauto. Così, nell’ideare Un Dio in Mutande, si è cercato di ricreare quella vitalità, quella freschezza, quelle immagini, quella scenografia, costumi ed oggetti tutti in tonalità di grigio: il “bianco e nero” della TV degli anni ’60. Interpreti ne sono lo stesso Claudio Calafiore, nei panni di Anfitrione, Andrea Ferrari in quelli di Giove, Graziano Degani è Sosia, mentre Alcmena è interpretata da Donatella Merli.
https://www.andrea-ferrari.info/wp-content/uploads/2019/09/Un_Dio_in_mutande.jpg700490andrea.ferrari448@gmail.comhttps://www.andrea-ferrari.info/wp-content/uploads/2020/01/ANDREA-FERRARI-BLACK.pngandrea.ferrari448@gmail.com2019-09-26 09:19:292020-03-16 15:21:12Un Dio in mutande
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